Tutto quello che c’è da sapere sul Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti
R.E.N.T.Ri è l’acronimo che sta ad indicare il Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti.
Introdotto dal DLGS 3 settembre 2020 n. 116, pubblicato sulla G.U. 11/09/2020, è il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti creato dal Ministero della Transizione Ecologica con il supporto tecnico dell’Albo Gestori Ambientali
Nato dalla necessità di adeguare la normativa attuale alle Direttive Comunitarie che vedono nel registro nazionale una possibilità concreta di individuare qualità e quantità dei rifiuti prodotti, smaltiti e riciclati, il R.E.N.T.Ri sarà lo strumento grazie al quale tutti i documenti di tracciabilità dei rifiuti passeranno definitivamente dalla forma cartacea a quella informatica.
Secondo il DLGS, esso infatti consiste in “un modello di gestione digitale per l’assolvimento degli adempimenti quali l’emissione dei formulari di identificazione del trasporto, e la tenuta dei registri cronologici di carico e scarico.”
RENTRi: come funziona
A differenza di quanto avvenne per il SISTRI, il Ministero ha previsto una fase di sperimentazione di questo strumento, attualmente ancora in corso ed alla quale SAPI sta partecipando tramite il coinvolgimento di una decina di aziende artigiane.
Da giugno 2021, infatti, accedendo al sito di R.E.N.T.Ri (nella sezione riservata al Laboratorio Sperimentale del prototipo), SAPI e le imprese selezionate e iscritte al Registro Elettronico Nazionale (REN) hanno potuto sperimentare le prime funzionalità del sistema, condividendo suggerimenti tecnici e modifiche in modo tale da ottimizzare la piattaforma.
Il sistema R.E.N.T.Ri sarà costituito fondamentalmente da due sezioni:
- Sezione Anagrafica, all’interno della quale vengono raccolte i dati identificativi e le autorizzazioni ambientali degli iscritti;
- Sezione Tracciabilità, che raccoglie i dati annotati nei registri e nei formulari.
Il flusso di comunicazione dei dati riportati sul registro cronologico di carico e scarico, dovrebbe avvenire periodicamente e la fase di sperimentazione serve appunto per consentire “il colloquio con i sistemi gestionali degli utenti, pubblici e privati, attraverso apposite interfacce, favorendo la semplificazione amministrativa”.
Chi deve iscriversi al RENTRi
I soggetti che dovranno iscriversi al sistema di controllo di tracciabilità dei rifiuti sono gli stessi che sono attualmente obbligati per legge a compilare i registri di carico e scarico, formulari e MUD (Modello Unico di Dichiarazione Ambientale).
Quindi, dovranno iscriversi al R.E.N.T.Ri i produttori di rifiuti pericolosi e gli enti o le imprese che gestiscono, trasportano o commerciano rifiuti pericolosi.
Nello specifico:
- le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
- enti ed imprese che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento di rifiuti;
- chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
- commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi e non pericolosi anche senza detenzione;
- consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti.
- imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c) d ) e g) ad esclusione degli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, delle imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 212 comma 8, nonché per i soli rifiuti non pericolosi, delle imprese e degli enti produttori iniziali che non hanno più di 10 dipendenti.
La normativa, permette ancora la delega da parte dell’impresa all’ Associazione di Categoria (in questo caso SAPI) alla tenuta e gestione del registro cronologico di carico e scarico ed in futuro anche del R.E.N.T.R.I.
I soggetti non obbligati all’iscrizione al R.E.N.T.Ri, potranno comunque assolvere ai suddetti adempimenti tramite i formati cartacei forniti dallo stesso R.E.N.T.Ri.
Quando entra in vigore il RENTRi
Attualmente non è stata ancora emanata una comunicazione definitiva sull’entrata in vigore del registro di tracciabilità dei rifiuti. Terminata la fase di sperimentazione sarà necessaria l’emanazione di un decreto ministeriale che definirà le tempistiche d’attuazione
Questo perché, nell’ottica di un rispetto delle Direttive Europee, è necessario fornire alle aziende un sistema efficace che permetta loro di adempiere in maniera funzionale ai nuovi obblighi imposti dal R.E.N.T.Ri.